La rivoluzione

Don G.Genoino
Tutto inizia nei primi di Giugno del 1647 quando Masaniello, grazie alle sue doti di abilta' al comando fu incaricato di istruire un gruppo di giovani lazzari a fare la parte dell'esercito degli infedeli (Alardi) nella festa della madonna del Carmine che si sarebbe fatta di li a pochi giorni. Molto probabilmente Masaniello fu contattato in segreto anche da Don Giulio Genoino, vera mente della rivoluzione.
Masaniello
(Aniello Falcone)
Questi era un vecchio sacerdote ed insigne giurista che cadde in disgrazia una ventina di anni prima perche' tento' una prima sollevazione popolare con l'intento di equiparare i diritti dei nobili con quelli del popolo. Ma il fato volle che la mente di Masaniello non reggesse ad una simile responsabilita', e gli equilibri psichici si spezzarono. Molti dubbi, anche validi, sono stati espressi circa la presunta follia di Masaniello. Un potere che nessun umile pescivendolo si sarebbe mai sognato di avere. Poter legiferare a proprio piacimento dall'alto di un tavolato montato proprio sotto casa sua da commedianti che avrebbero dovuto esibirsi. Parlare ai nobili con pari dignita'. Essere chiamato Signoria Illustrissima da Doria. Essere a capo del corteo del Vicere' di Palermo su di un cavallo bianco con un vestito bianchissimo ed un cappello di piume. La stessa moglie Bernardina, definita la Regina del popolo riceveva riverenze da nobili e prelati.Era molto amato dal popolo, che vedeva in Masaniello il riscatto di secoli di oppressioni e di ingiustizie. Molti furono gli amici ed altrettanti furono i nemici.

Masaniello

I moti insurrezionali iniziarono Domenica 7 Luglio 1647 quando Masaniello e suo cugino Maso, nei pressi di S.Eligio inscenarono una ribellione contro le sempre piu' pressanti gabelle sulla frutta.
Al grido di "Viva il Re, abbasso lo malgoverno" ed aiutato anche dal fratello Giovanni, distrussero molti "posti" dove si pagavano le ingiuste gabelle e, cosa che eccito' il popolo, fu distrutta la casa dell'infame gabelliere Girolamo Letizia nei pressi di Portanova.

Il duca D'Arcos
Nei giorni successivi il Vicere' si vide costretto a dare sempre maggiori concessioni al popolo per opera di Masaniello guidato da Genoino che lo istruiva sul da farsi durante i loro incontri segreti al Carmeniello. Grandi momenti di gloria ebbero coloro che erano vicini a Masaniello. Bernardina, la moglie, venne piu' volte invitata al palazzo da cui scendeva carica di doni preziosi. In uno di questi incontri, a tu per tu con la Viceregina le disse :"Vostra eccellenza e' la Viceregina delle signore, io sono la Viceregina del popolo". Il potere di Masaniello diventa tale che il Cardinal Filomarino ed il Vicere' Rodrigo ponz De Leòn duca D'Arcos sono costretti ad accettare le sue condizioni: abolizione delle gabelle ingiuste e ripristino dei privilegi concessi da Carlo V (confidenzialmente chiamato Colaquinto).La rivoluzione ha vinto!
Il potere di Masaniello non ha piu' ragione di esistere: ma lui non ne vuole sapere, inizia a diventare pericoloso anche per coloro che inizialmente erano suoi amici come Genoino. Per fermarlo bisogna solo ucciderlo. Molti tentativi furono fatti.

Il bandito Perrone
Fu anche incaricato dal duca di Maddaloni,il famoso bandito Perrone che finira' con la testa conficcata in una lancia e portata in trionfo. Il duca non si trova, viene trovato il fratello Peppe che viene preso da Michele de Sanctis, macellaio, che, con un sol colpo gli recide la testa e la porta a Masaniello. Questi capisce che la sua vita e' davvero in pericolo.
Cadra' nella trappola. Grandi tavolate vengono organizzate in suo onore dal Vicere' e dai nobili.

Il Cardinal Filomarino
Tavolate in cui il vino scorre a fiumi, e Masaniello ne beve molto, troppo. C'e' bisogno che il popolo arrivi ad odiare Masaniello, ma come? Facendolo impazzire. La Roserpina (un potente allucinogeno molto usato dagli spagnoli) fa al caso (e' una delle cause ipotizzate anche se la piu' accreditata e' la pazzia improvvisa). Viene messo in quel vino tanto bevuto in quelle tavolate. Iniziano a comparire i primi segni di follia. Una delle ultime "magnate" avviene a casa di Onofrio Cafiero. La tavola e' piena di traditori, ed il vino avvelenato scorre. Il giorno dopo (il 15 Luglio) avviene la stessa cosa. L'epilogo si ha il 16 Luglio, Martedì nel giorno della Festa del Carmine.
(by Umberto de Fabio)

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Umberto de Fabio
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